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Recensione: If I should die di Amy Plum

Data di pubblicazione: 15/11/2016

Editore: De Agostini

Pagine: 416

Prezzo: 14.90 €

Com’era la vita di Vincent prima di incontrarmi, prima di scoprire l’amore? Decenni di dolore e sacrificio, passati ad appagare la sua natura di revenant, a morire e a risorgere per salvare migliaia di innocenti. E proprio ora che credevamo di avere il futuro nelle nostre mani, siamo stati traditi nel peggiore dei modi da chi consideravamo un’alleata e un’amica. Mi fidavo di Violette, e lei ha portato via il mio amore per annientarlo e assorbire così i suoi poteri. Ora, senza più un corpo in cui tornare, Vincent vaga in forma di spirito sulla Terra. Non potrò più vederlo, toccarlo, sentire le sue dita che mi sfiorano i capelli… non potrò più rifugiarmi tra le sue braccia e annegare nei suoi baci. Eppure sento che non tutto è ancora perduto. Per salvarlo sono disposta a pagare qualunque prezzo, anche a immolare la mia anima. Perché non posso immaginare di trascorrere un solo giorno senza di lui. Non dopo tutto quello che abbiamo condiviso e sofferto. E adesso che i nostri nemici hanno compiuto la loro mossa, non mi resta che una cosa da fare: combattere.

Serie “Revenants”:

  • Die for me
  • Until I die
  • If I should die

Recensione

Ringrazio la casa editrice De Agostini per avermi dato la possibilità di concludere questa trilogia fantasy young adult dell’autrice Amy Plum.

Vincent rimase in silenzio, in attesa che la verità attecchisse dentro di me. Stavo per perdere il mio amore… per sempre. Non avrei mai più potuto toccarlo, o sentire la sua bocca sulla mia. Non avrei mai più potuto stringerlo tra le braccia.

Siamo alla resa dei conti. Vincent e Kate stanno affrontando ciò che più temevano: la perdita.
A differenza del secondo volume della serie “Until I Die”, il ritmo di questo ultimo romanzo è più incalzante. C’è maggiore scorrevolezza.
La scrittura della Plum è rimasta in tutti e tre i libri semplice e lineare. Ammetto che in certi punti l’ho trovato leggermente lento, ma forse perché sono cresciuta. Non è un giudizio per nulla negativo, ma avendo passato l’età adolescenziale determinati generi di romanzi non mi catturano più come una volta.

Il romanzo è narrato sempre in prima persona dal punto di vista della nostra protagonista Kate. Ha affrontato qualcosa che non credeva possibile e, quando si troverà di fronte ad una decisione importante, dovrà affrontare dolorose conseguenze. L’ho apprezzata perché la Plum ha creato una protagonista che, pur avendo diciassette anni, ha carattere e sa cosa vuole. Non è la classica damigella in pericolo, anzi, ma è sempre la prima a mettersi in prima linea quando le cose diventano complicate.
Vincent, diversamente da Kate, l’ho trovato leggermente sottotono in questo capitolo finale. Per me la vera protagonista dell’intera trilogia è soltanto Kate e quello che è riuscita a fare per salvare coloro che ama.

Le nostre labbra si toccarono per prime, seguite dal resto dei nostri corpi, che prememmo deliziosamente l’uno contro l’altro, attirandoci a vicenda il più possibile, travolti dal desiderio di ricevere, di donare, intrecciando un arazzo fatto di noi. Del nostro essere.

Nel complesso ho trovato questa trilogia adatta a chi piace il fantasy con un tocco di “rosa” e sicuramente indirizzata ad un pubblico young adult.

Voto 3 / 5 stelle!

  • 1 stella: pessimo
  • 2 stelle: scarso
  • 3 stelle: buono
  • 4 stelle: ottimo
  • 5 stelle: meraviglioso
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