La città di ottone di S.A. Chakraborty
Uscirà il 16 giugno, per la Oscar Mondadori Vault, La città di ottone di S.A. Chakraborty, primo romanzo della trilogia The Daevabad. Ho avuto modo di leggere il romanzo in anteprima (ringrazio per questo la casa editrice) e partecipo con entusiasmo al blog tour organizzato da Infermiera Nerd e La_stanza_dei_libri.
Vi lascio, di seguito, la trama del libro e poi vi porterò alla scoperta dell’Egitto con la terza tappa del blog tour dedicata alla Corte in Egitto: templi e ricchezze degli egiziani.
Genere: Fantasy/Young Adult
Prezzo: 22 € E-book: 9.99 €
EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.
Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano.
Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia.
Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Serie “The Daevabad”:
- La città di ottone
- The Kingdom of Copper (inedito in Italia)
- The Empire of Gold (inedito in Italia)
Corte in Egitto
Templi e ricchezze degli egiziani
La città di ottone, come vi ho accennato sopra, è un fantasy ambientato nell’Antico Egitto, ed io che amo follemente l’Egitto non potevo perdere l’occasione di parlare dei templi e delle ricchezze degli egiziani.
L’Antico Egitto si plasmò nel corso di vari millenni e tante furono le dinastie che si succedettero. I templi erano considerati come la casa del dio, ovvero dove i sacerdoti interpretavano la parola del dio al quale era dedicato il tempio. Erano, quindi, templi divini. I templi, però, ebbero anche un grande impatto dal punto di vista socio-politico.
Un tempio di primaria importanza era il tempio funerario. Questo solitamente era edificato sulla sponda occidentale del Nilo per simboleggiare proprio il “tramonto” della vita. Svolgeva la funzione di una cappella dedicata al culto del sovrano defunto. Nell’Antico e Medio Regno era generalmente posto accanto alla piramide.
Oltre ai templi funerari vi erano poi i templi divini, dedicati quindi al culto delle divinità. Questi erano suddivisi in due categorie:
- Templi solari come quello di Aton. Erano caratterizzati da un accesso in penombra. Da qui si arrivava, attraverso articolati passaggi immersi nel buio più denso, a un cortile sacro inondato dalla luce solare.
Elementi caratteristici dei templi solari erano gli obelischi, posti nel cortile centrale di fronte ad un altare dedicato alle offerte. Erano luoghi di culto e non di sepoltura ed erano dedicato al dio del sole Ra.
- Templi con struttura a cella come quello di Karnak. Al termine del viale di accesso si trovava la porta, tra due alte muraglie simmetriche che mascheravano il pilone. Si pensa che quest’ultimo rappresentasse le due montagne dell’orizzonte fra cui si leva il sole. I piloni di Isis e Nephthys erano però intesi come i guardiani degli dei che riposavano nel santuario.
Spesso i piloni erano anche dotati di una scala che conduceva alle terrazze superiori. All’interno di questi templi vi era poi la sala ipostila, il cui soffitto era sostenuto mediante colonne. Questa rimaneva in penombra. Era illuminata dalla luce che entrava dalla porta e dalle finestre poste in alto. I grandi templi possedevano, spesso, anche tre sale ipostile: uno per l’adorazione del dio, una per l’accoglimento delle offerte e la terza era la sala interna dedicata al “santo”.
L’Antico Egitto, però, non si ricorda solamente per le grandi opere architettoniche, ma anche per le sue ricchezze.
Le prime civiltà egizie si insediarono nel Basso Egitto. Si trattava di tre siti neolitici lontani fra loro, ma con alcuni punti in comune: occupazione stanziale delle zone abitate e coltivazione di grano e orzo. Quest’ultime integravano le risorse provenienti dallo sfruttamento del Nilo e dall’allevamento transumante. La terra egiziana era molto fertile e la presenza di fosfati nel terreno favoriva la coltivazione dei campi.
Non dimentichiamo poi che l’Egitto è stata la culla della civiltà e l’astronomia ha avuto un ruolo importante. Secondo gli Egizi, in principio, esisteva solo il Nun (Caos) identificato come l’oceano primordiale in cui viveva Atum che sorse dall’acqua e iniziò a splendere sotto forma del Sole (dio Ra). Ra generò due figli: il dio dell’aria Shu e la dea dell’umidità Tefnet.
Da questi nacquero il dio della terra Geb e la dea del cielo Nut. Questi diedero alla luce Osiride e Seth, da quali nacquero Iside, Neftis e Horus. Ra si stancò di regnare sulla Terra e decise di salire al cielo. Nun allora trasformò in mucca Nut. Quando Ra salì in groppa Nut si spaventò e Shu la sostenne. Da ciò il cielo è rappresentato sostenuto dalla Vacca celeste sotto il cui ventre splendono le stelle e attraverso il quale la barca di Ra attraversa il cielo da oriente a occidente.
Vi lascio il calendario con le prossime tappe del blog tour. Vi ricordo che La città di ottone uscirà il 16 giugno, giorno anche del review party. Non vi resta che seguire le altre blogger e aspettare insieme il 16 giugno per saperne un po’ di più sul romanzo. Domani la quarta tappa sarà sul blog di Ilaria ti consiglia un libro.