
A caccia del diavolo di Kerri Maniscalco
È uscito ieri nelle librerie, e aggiungerei finalmente, il quarto e ultimo romanzo della serie Stalking Jack The Ripper di Kerri Maniscalco (ieri è uscita sul blog la tappa per il blog tour). Questa serie è stata quella che più ho aspettato con ansia in questo 2020 ed è stata paragonabile a un giro completo di un’altalena. Cosa ne penso di A caccia del diavolo? Non vi resta che scoprirlo continuando a leggere.
Disponibile su Amazon
Il blog è affiliato ad Amazon. Se decidete di acquistare il libro, fatelo attraverso il link. Mi aiuterete a sostenere le spese per il blog.
Per voi nessun costo aggiuntivo, per me un grande piccolo aiuto. Grazie ♥
Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cresswell sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti.
Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante.
Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?
♦♦♦
Prima di iniziare a tirare giù un elenco della spesa per spiegarvi pregi e difetti di questo romanzo, vi lascio le recensioni dei primi tre romanzi della serie QUI, QUI e QUI.
Quindi dopo aver fatto un veloce recap delle recensioni precedenti (le avete lette si?!) è arrivato il momento di parlarvi di A caccia del diavolo. Da dove partire? Partiamo dai pregi e dopo con assoluta e ritrovata calma interiore, tipica di un monaco buddhista, vi parlerò dei difetti.
Non è un mistero che io ami i romance e specialmente negli ultimi due libri della serie la Maniscalco ci ha regalato delle bellissime emozioni. Io ancora sto sperando che esista un Thomas nella vita reale.
L’elemento diciamo “rosa” della storia a me non è dispiaciuto (forse troppo presente?) perché mi piacciono le storie dove tra i protagonisti poi sboccia l’amore dopo mille impedimenti. L’amore tra la nostra Audrey e Thomas è cresciuto poco alla volta, portando su carta due protagonisti che funzionano. I loro continui battibecchi hanno reso la storia frizzante sotto questo punto di vista.
«Combatti. Combatti per ciò che vuoi. Non crogiolarti nel dolore, non gettare la spugna. Voglio farti capire che non devi rimanere ferma mentre ti prendono a pugnalate, bambina mia. Alzati e rispondi all’attacco.»
Passiamo ora al lato “giallo/mistery” della storia. L’autrice, alla fine dei suoi romanzi, ci tiene sempre a indicare che i casi trattati prendono spunto da fatti accaduti in passato e dei quali è possibile reperirne le informazioni. Il caso che questa volta dovranno affrontare Thomas e Audrey è molto molto intrigante e devo ammettere che questa volta l’autrice mi ha messo parecchio in difficoltà. Però, a mio avviso, gli avrei dato più spazio.
Passiamo ora alle note più dolenti, se così le vogliamo chiamare. Per prima cosa mi sento di dire: Audrey Rose ma quanto chiacchieri? A volte ci sono troppi monologhi che fanno venir voglia di entrare all’interno del romanzo per scuoterla e farla rinsavire. Ma non sarebbe lei se non ci riempisse di fiumi di parole.
Altro piccolo difetto è che rispetto al primo romanzo, dove l’elemento “tenebroso” era più presente, in A caccia del diavolo questo si è un po’ perso. In Sulle tracce di Jack lo Squartatore mi sentivo anche io presente nel momento delle autopsie. Pur non amando il mestiere del medico legale, mi sono esaltata quando Audrey Rose ha aperto il suo primo cadavere.
Devo dare merito comunque a Kerri Maniscalco perché il suo stile di scrittura mi piace e non mi ha mai annoiata. Un finale di serie che rimarrà comunque felicemente nei miei ricordi da lettrice compulsiva.
Vi lascio qui di seguito il calendario con le altre tappe del review party che si sono svolte nei giorni scorsi e ringrazio Elisa di The Enchanted Library per aver organizzato l’evento e, come sempre, la Mondadori per avermi fornito la copia in anteprima.

