Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson
Non potevo non iniziare questo nuovo anno nel migliore dei modi. Dopo la recensione di pochi giorni fa di Come uccidono le brave ragazze, presa dall’euforia ho letto subito il seguito Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson, edito sempre da Rizzoli.
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Pippa Fitz-Amobi è reduce dalle avventure che l’hanno portata alla risoluzione del cold case della morte di Andie Bell. L’indagine è ora raccontata per filo e per segno in un podcast, che sviscera tutti i particolari dell’indagine. Pippa, segnata dagli eventi dell’anno precedente, afferma a gran voce che dopo la scorsa esperienza ha chiuso con il voler fare la detective. Ma improvvisamente il fratello del suo amico Connor sparisce.
La polizia non vuole fare nulla a riguardo, e Pippa si ritrova immersa in una nuova indagine, che mai avrebbe immaginato potesse portare a galla segreti tanto loschi. E questa volta, tutti sono in ascolto. Ma riuscirà a trovarlo prima che sia troppo tardi?
Recensione
Non so quale sia la magia e quale potere abbia la scrittura della Jackson su di me ma, resta il fatto che anche Brave ragazze, cattivo sangue è entrato ufficialmente nella lista dei miei libri preferiti. Sto scoprendo che in fondo i thriller/gialli non sono poi così male… Soprattutto se poi sono scritti da questa autrice che ormai sta spopolando ovunque.
Negli ultimi giorni ho anche letto qualche intervista fatta all’autrice in merito al suo meritato successo e la cosa che mi ha sorpresa è che il suo primo libro è saltato in testa alle classifiche dopo essere stato mostrato nella serie televisiva Heartstopper (disponibile su Netflix), serie che io ancora devo recuperare ma che intendo iniziare quanto prima. Da lì poi il fenomeno del passaparola su TikTok che lo ha reso un caso editoriale.
«Non è compito mio, ma sento che è responsabilità. So che avete entrambi un migliaio di ragioni per cui questo non è vero, ma vi sto dicendo quello che sento. È mia responsabilità perché ho cominciato una cosa che ora non posso più abbandonare.»
Dopo aver letto entrambi i romanzi, mi sono posta più frequentemente la domanda: qual è il segreto di un libro di successo? Rispondere a questa domanda, per me, è un aspetto molto soggettivo. Se per qualcuno un romanzo può essere il libro della vita, per qualcun altro magari quel libro non lo è. Il successo di un libro è quando quella persona che ha creato la storia ha messo su carta parole che hanno smosso la nostra fantasia. Sono parole che sono in grado di catturarti tra le pagine creando una sorta di “dipendenza letteraria”.
Con i libri di mezzo solitamente non ho un buon rapporto. Sono sempre dell’idea che siano libri lenti e poco emozionanti ma Brave ragazze, cattivo sangue ha totalmente ribaltato la mia opinione. Ero sicura che lo avrei iniziato ma che ci avrei messo molto più tempo a leggerlo… e invece ecco che state leggendo questa recensione (no spoiler).
Siamo uguali, tu e io. Tu lo sai, dentro di te.
Dopo gli avvenimenti di Come uccidono le brave ragazze, la nostra Pip ormai è decisa a non voler più seguire la stessa strada. Ha rischiato e ha perso tanto ed è sicura di non trovare la forza per affrontare nuovi pericoli. La scomparsa, però, del fratello di un suo amico la trascina nuovamente in un nuovo caso da risolvere.
Questo secondo romanzo ci mostra una Pip più consapevole, più forte ma allo stesso tempo tanto fragile. Non accetta le ingiustizie e non si arrende mai. Porta avanti con coraggio le sue idee anche andando contro le persone a lei più care, rischiando anche di perderle. È una ragazza che ci crede, che non abbandona mai la nave che affonda.
In Brave ragazze, cattivo sangue non mancano sicuramente i colpi di scena ma quello che più ho apprezzato è stata proprio l’evoluzione del personaggio di Pip e il suo modo di affrontare il dolore. Quando arrivi alla fine provi la sua stessa rabbia e la sua stessa paura. Vorresti urlare ma sei consapevole che nessuno può capire il tuo dolore. Un dolore che batte ininterrottamente.
Come si può resistere, ora, fino all’uscita del terzo e ultimo romanzo della trilogia? Dopo un finale “illegale” io non so quanto posso resistere.